Come curare la candida: cos'è e come comportarsi

Grazie ad una serie di domande presentate nella prima parte di una serie di articoli che dedicheremo alla candida, cerchiamo di spiegare cos'è  e come ricorrere ai ripari quando la si contrae.

Cos’è la candida?

La candida è un fungo e in particolare un lievito saprofita e cioè che utilizza come nutrimento le sostanze organiche in decomposizione, responsabile di una micosi chiamata candidosi. La candidosi è una patologia che potenzialmente può colpire qualsiasi parte del corpo. L’80 % dei casi di candidosi è causato dall’infezione da Candida albicans, mentre il rimanete 20 % è causato da altre specie di funghi appartenenti alla stessa famiglia (es. Candida tropicali e Candida glabrata)

Quali sono le cause della candida?

La candida è un lievito che vive in simbiosi  con l’organismo umano, partecipando alla digestione degli zuccheri (vive al suo interno senza arrecare danni). Le colonie di candida sono presenti sulle mucose di orofaringe, nel tratto gastrointestinale e nella vagina dell’80% degli individui sani. Queste colonie si moltiplicano con l’assunzione di alimenti, soprattutto di zuccheri, ma il sistema immunitario e la flora microbica intestinale normalmente sono in grado di controllarne la proliferazione. Quando la proliferazione non è più sotto controllo, allora la candida si trasforma dalla forma quiescente, ossia sotto forma di spora unicellulare, alla forma vegetativa diventando patogena e produce candidosi.

Le condizioni che favoriscono la candidosi sono:

  • L’utilizzo prolungato di antibiotici che vanno a distruggere la popolazione batterica residente;
  • Stress psicofisici intensi che abbassano le difese immunitarie;
  • Eccessiva esposizione solare;
  • Utilizzo di farmaci chemioterapici, immunosoppressori (es. cortisone), contraccettivi orali;
  • Iperglicemia;
  • Elevata assunzione di zuccheri.

Dove si prende la candida?

La candidosi normalmente non si prende, è semplicemente una patologia che si manifesta in particolari condizioni che debilitano l’organismo. Può essere trasmessa però attraverso rapporti sessuali non protetti o con l’uso di asciugamani o biancheria usata da una persona infetta.

Perché ritorna la candida?

La candida si può ripresentare nel caso in cui l’organismo sia nuovamente sottoposto a un calo delle difese immunitarie o all'alterazione della flora batterica intestinale. Infatti, normalmente la candidosi ha origine al livello intestinale e da qui si estende ad altri distretti, come la mucosa vaginale. Curando la candidosi solo a livello vaginale si ottiene un miglioramento temporaneo dei sintomi, ma se non viene ripristinata una condizione di equilibrio nella mucosa intestinale, non appena il trattamento locale sarà terminato, la candida passerà nuovamente in vagina e in quel caso ci si ritroverà di fronte ad una recidiva. Per questo è sempre molto importante ripristinare innanzitutto un equilibrio a livello sistemico, e solo dopo trattare contemporaneamente il sintomo anche localmente, per ottenere dei benefici molto più duraturi.

Cosa fare con la candida?

In presenza di candidosi, è molto importante cercare di aumentare le difese immunitarie per ripristinare il controllo sulla proliferazione della candida, eliminando fattori predisponenti, quando è possibile, e cercando di rafforzare la flora batterica a livello intestinale e locale. Esistono varie terapie, farmacologiche e naturali, per combattere la candidosi e opportune indagini diagnostiche, che il medico può indicare a seconda della gravità e persistenza dei sintomi della candida. Sicuramente l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale, sia nella prevenzione che nel trattamento della candidosi.

Candida: quando preoccuparsi?

Quando la sintomatologia non migliora, sia per gravità dei sintomi che per frequenza di manifestazione, è consigliato rivolgersi al medico o al farmacista e farsi consigliare il percorso più idoneo.

Gli esami clinici e strumentali che possono essere prescritti dal medico saranno:

  • Esame delle feci, per la ricerca specifica della candida e non dei miceti in generale;
  • Esami del sangue, per ricercare gli antigeni del fungo;
  • Esame istologico, che però è molto invasivo e prevede una biopsia intestinale;
  • Tampone vaginale o orofaringeo.

In farmacia invece, sono disponibili test di automedicazione da fare comodamente a casa, che permettono di valutare la presenza di una candidosi vaginale, grazie alla semplice misurazione del ph dell’ambiente vaginale, così da distinguere una candidosi da una vaginite batterica. È molto utile ricorrere a test di questo tipo, per evitare di sbagliare diagnosi e quindi trattamento.


D.ssa Claudia Masinelli

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Qui di seguito ti consiglio alcuni integratori per prevenire la candidosi. Nel prossimo articolo invece, cercheremo di elencare una serie di consigli e rimedi per la candida, naturali e non, e alcuni accorgimenti che aiutano a ridurre le possibilità di contrarre la candidosi vaginale.

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